La Comunità educante al centro! Le istituzioni, la scuola e le famiglie per il contrasto al cyberbullismo
Si chiama “La Comunità educante al centro! Le istituzioni, la scuola e le famiglie per il contrasto al cyberbullismo“ il progetto promosso da UNICEF che si svolgerà anche Taranto.
Gli obiettivi che il progetto si pone sono il potenziamento degli strumenti, abilità e competenze della comunità educante, in un’ottica di prevenzione e contrasto al fenomeno del cyberbullismo, espressione on-line del bullismo e che si definisce come l’insieme delle azioni aggressive e intenzionali, di una persona o di un gruppo, che avvengono con l’utilizzo di strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, e-mail, chat, messaggi istantanei come con whatsapp, siti web, telefonate) e che vogliono provocare danni ad un coetaneo con difficoltà a difendersi.
L’obiettivo sarà quello di realizzare momenti di incontro tramite l’educazione formale e non formale per creare una generazione di giovani consapevoli della necessità di avere un’adeguata preparazione nel mondo digitale. Inoltre creare un clima in cui ci si possa esprimere liberamente, in assenza di giudizio, è uno dei presupposti fondamentali per poter prevenire i fenomeni quali il cyberbullismo. Per questo motivo sarà possibile realizzare dei laboratori ludico educativi nei centri di aggregazione giovanile, con i gruppi scout, con le cooperative del territorio, nelle parrocchie per proporre un’alfabetizzazione alle emozioni.
Al fine di ampliare la platea delle persone informate e sensibilizzate sul problema del cyberbullismo, sull’uso sicuro di internet, sull’importanza di seguire i minorenni quando navigano in rete si organizzeranno anche seminari, momenti di formazione sulle tematiche rivolte alla popolazione in generale o all’interno di contesti specifici che saranno individuati durante il progetto.
Nell’ideazione e realizzazione dei progetti l’UNICEF vuole dare ulteriore applicazione al percorso di prevenzione del cyberbullismo, contenuto nella proposta educativa “Non perdiamoci di vista”, elaborata nel programma “Scuola amica” e che contiene il principio del superiore interesse dei bambini e degli adolescenti, con la garanzia dei diritti di non discriminazione, ascolto e partecipazione.
Le attività proposte agli studenti hanno lo scopo di sviluppare la capacità di riconoscere le proprie emozioni e comprenderne la varietà, di educare ad entrare in empatia con il proprio stato emotivo e con quello di altre persone.
Dopo la prima fase di educazione emozionale si passerà ad affrontare il problema cyberbullismo, il “bullismo in rete”, per lo più su piattaforme digitali come Internet e Social Network come Facebook, ma anche tramite canali telematici come Whatsapp. Le attività mirano a riconoscere il conflitto relazionale e a gestirlo; tendente ad educare all’empatia e alla prosocialità, con processi partecipati di conoscenza e responsabilità.
L’approccio dell’UNICEF porrà al centro sia il “lavoro” con bambini e ragazzi, sia quello con l’insieme della comunità educante ed il contesto sociale e culturale, quindi la scuola con i docenti, la famiglia, il quartiere, le città:
- con i ragazzi si realizzeranno percorsi educativi di alfabetizzazione alle emozioni, volendo rafforzare l’empatia nei ragazz* dagli 11 ai 18/19 anni e la riflessione sul modo in cui vivono le loro relazioni e attività di peer education (educazione tra pari) per sviluppare la responsabilità tra i coetanei.
- Con gli adulti con responsabilità educative, si lavorerà per trasmettergli conoscenze, competenze e strumenti per permettere a bambini ed adolescenti d comprendere le emozioni proprie e degli altri.
- Con gli insegnanti si lavorerà per sviluppare le loro competenze relazionali di ascolto, comunicazione e promozione della partecipazione, come strumento di lavoro sia con gli adulti che con i ragazzi.