A Taranto si presenta “La bambina invisibile” di Alessia Nobile
La barese Alessia Nobile è la prima in Puglia ad aver ottenuto, nel 2006, il cambio anagrafico di sesso senza esser costretta a sottoporsi a un intervento di riassegnazione chirurgica del sesso.
Il suo è stato un percorso di consapevolezza che ha voluto raccontare nelle pagine de La bambina invisibile, una storia, la sua, trascorsa ad affrontare la cattiveria, figlia dell’ignoranza delle persone, oltre al discredito sociale sulla comunità LGBT+.
Il libro La bambina invisibile di Alessia Nobile, edito da Castelvecchi Editore, sarà presentato, alle ore 18.30 di giovedì 28 aprile, con ingresso libero presso la Libreria Ubik, in via Nitti a Taranto.
L’evento, un momento di profonda riflessione sul rispetto nei confronti della comunità LGBT+, è organizzato dal CEST (Centro Salute Persone Trans e gender Variant) in collaborazione con TGenus, associazione di volontariato per la tutela dei diritti delle persone transessuali e transgender di Taranto.
Nel corso della presentazione con l’autrice Alessia Nobile dialogherà Miki Formisano, presidente CEST, ed è previsto l’intervento dell’Avvocato Flaviano Boccassini.
Oggi la barese Alessia Nobile è una donna transgender, ma questa definizione è solo uno stigma sociale che distorce e cela un mondo di emozioni nascoste nel dualismo più ancestrale, quello tra corpo e anima.
Di questa scissione e delle sue conseguenze ci parla Alessia nel suo libro La bambina invisibile, partendo dalla sua infanzia in cui emerge la consapevolezza che il suo involucro da bambino è solo un’illusione ottica, perché la sua è un’anima femminile, alla sua adolescenza in lotta tra la solitudine e il desiderio di riprodurre una qualche forma di normalità, dalla costruzione metodica e riflessiva di una identità che non ammette tradimenti conformistici alla transizione che, oltre a sgretolare rapporti familiari e sociali, le nega ogni possibilità lavorativa.
Alessia deve rifondare ogni giorno la sua vita e sulla sua strada incontrerà la diafana solitudine di ragazze fragili e il calore empatico di Don Gallo, la tenerezza del gesto infantile di un uomo qualunque e la cattiveria generata dall’ignoranza.