A San Pietro in Bevagna un evento in memoria di Paolo Borsellino
In occasione del trentesimo anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino, per ricordare la strage di via D’Amelio si è svolta, lo scorso 19 luglio, nella piazza delle Perdonanze a San Pietro in Bevagna, la manifestazione 30 anni dopo: il vivo ricordo di Paolo Borsellino la paura è umana combattetela con coraggio.
L’evento è stato organizzato dal presidio dell’Associazione Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie di Manduria in collaborazione con:
- Pro Loco di Manduria,
- Associazione Solirunners,
- La Compagnia del Ciambellano,
- A.S.D. Manduria Skating,
- Parrocchia San Giovanni Bosco.
La serata ha avuto inizio con la presentazione del professore Vincenzo di Maglie, referente del presidio dell’Associazione Libera di Manduria, che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’evento e i presenti ricordando lo slogan che caratterizza il lavoro di Libera: “insieme si è una forza, da soli si è un bersaglio” che tiene salde le coscienze di tutti coloro che si impegnano con coraggio a fare le cose per bene, riuscendo a bloccare l’illegalità che ostacola la libertà.
Accanto al professore Di Maglie il Sindaco di Manduria Gregorio Pecoraro ha, subito dopo, dedicato alcune parole ai presenti e con immensa gratitudine ha voluto affermare che rivivendo le memorie del passato di grandi uomini, che hanno rispettato prima se stessi e poi anche gli altri attraverso le regole morali, ci riportano all’umanità e all’unione che ci danno la forza di costruire un futuro migliore.
Hanno poi preso la parola i giovanissimi moderatori Mattia, Flavia, Emilia e Luigi, componenti del presidio dell’Associazione Libera, che hanno presentato i vari interventi.
L’Associazione La Compagnia del Ciambellano ha proposto, con la regia di Luciana Stavo, un reading teatrale del libro Paolo Borsellino. Per amore della verità di Piero Melati che ha fatto rivivere ai presenti, attraverso le letture di Maria Pichierri, Daniele Gennari e Maria Grazia Filograno, le memorie dei figli di Borsellino Lucia, Manfredi e Fiammetta, che hanno sempre visto il padre, lontano dai riflettori, portare con sé la verità, diventando ai loro occhi non un eroe, ma uomo giusto, fedele allo Stato ed al suo lavoro.
Particolarmente interessante è stato il dibattito tra i giovani componenti dell’Associazione Libera, Mattia Stefanelli, Luigi Tundo e Maria Grazia Trotti con l’avvocato Erminio Marsella, presidente dell’Associazione antiracket e antiusura di Maruggio.
Durante il dibattito Maria Grazia Trotti ha raccontato la sua esperienza da vittima di racket avvenuta intorno agli anni ’90 quando era imprenditrice di una oreficeria di Vigevano e di come un anno dopo, sentendosi privata della sua dignità, prima di essere umano e poi di imprenditrice, ha deciso con coraggio di ribellarsi ed affidarsi allo Stato per poter fare giustizia contro chi all’epoca la ricattava. Lei, insieme alla sua famiglia, ha deciso di alzare la testa e di non abbassarla più, questa lotta continua ancora oggi per Maria Grazia Trotti che ogni giorno ripete a se stessa le parole “non mollare” lasciate scolpite nella sua coscienza dal figlio morto in un incidente stradale nel 1994, che dopo la brutta esperienza vissuta dalla sua famiglia aveva deciso di diventare magistrato.
Maria Grazia Trotti nella sua lotta contro il racket è stata affiancata e supportata anche dall’avvocato Erminio Marsella che ha ribadito il concetto dell’unione tra associazioni e cittadini che passano dalle parole ai fatti, costruiscono muri della legalità ed aiutano chi è a terra a rialzarsi trovando dentro di sé la forza ed il coraggio.
Gli interventi sono stati intervallati da esibizioni di giovanissimi artisti che, cercando di uscire dalla zona d’ombra, hanno fatto emergere le proprie passioni:
- Stefano Dabramo attraverso il ballo ha voluto trasmettere il senso di libertà,
- Evelyn Petrachi, accompagnata dal flauto traverso suonato da Alessia D’Uggento, si è esibita in famose cover che hanno segnato più generazioni e continuano a farlo perché piene di significati universali tra cui “Imagine” di John Lennon,
- Zaira Schiavone ha invece interpretato Creep dei Radiohead,
- il cantautore Cristiano Doria in arte ADOC che attraverso i suoi inediti Triangolini e Jordan 4 retro Grey ha puntato alle coscienze dei suoi coetanei.